venerdì 15 luglio 2011

wilkommen auf der erde, wilkommen in berlin!

che cos'è berlino per me?
la risposta esige una distinzione tra un prima e un dopo il primo incontro con la stessa berlino.


liquido in quattro e quattro otto i motivi per cui, praticamente sulla fiducia, berlino è diventata un centro del mio mondo: in questa città si è fatta e si continua a fare la storia dell'europa e degli europei. da benjaminiana convinta ormai da molte lune, l'innegabilità e la forza del legame che c'è tra questa la città, i suoi abitanti e la storia è per me irresistibile.


resta ancora da raccontare il primo incontro con la città avvenuto più o meno 4 anni fa. io ero reduce da 10 mesi di vita a münchen da cui sono uscita sicura che la germania non fa per me. nonosteane ciò sono approdata a berlino con il pretesto di resuscitare il mio tedesco frequentando un corso di lingua. filata dall'aeroporto mi sono trovata ad aspettare la "persona delle chiavi" dell'occasione davanti la s-bahnhof di frankfurter allee. lì è stato amore a prima vista. in quei 5 minuti di attesa mi sono vista passare davanti  davvero tutto il meglio di friedrichshein: famiglie turche al completo, punk, punkabestia, darkettoni di tutti i tipi, metallari, operai, studenti, artisti, intellettuali, ecc. per farla breve, ho avuto subito la certezza che quella fosse l'umanità più bella che fin lì avessi mai visto, idea confermata in varie occasioni nei giorni successivi. inutile dire che alla fine del mese di corso di lingua la partenza è stata penosa e all'insegna dell' ok, mi spiccio a fare quello che devo fare (in quel periodo avevo appena iniziato a raccogliere materiale per la mia tesi di laurea) e poi ci torno a berlino.


il mio post sull'argomento sarebbe finito qui se ieri sera non mi fosse capitato di vedere la premiere di un corto al cinema babylon intitolato no art no street di estelle beauvais, una giovane regista francese (questo è il link per saperne di più sia sul corto che sul dasein-projekt all'interno del quale è stato realizzato: http://www.dasein-projekt.com/dasein-projekt/NOARTNOSTREET.html). strutturato come collezione di interviste ad "artisti di strada" e writer internazionali operanti qui, a fare da filo conduttore del corto è proprio il rapporto che loro hanno con la città. il succo del discorso è che su questo tema la risposta è unanime: tutti hanno scelto di lavorare a berlino perchè questa città è fonte di ispirazione e motore artistico per la loro attività. le parole degli intervistati nella mia testa hanno suonato come una conferma all'idea che la storia concreta dei muri berlinesi e la varietà umana dei loro abitanti fanno la differenza. in questa città non è solo la gente per strada a parlare, a fungere da stimolo per chi ascolta. gli stessi i muri diventano interlocutori per chi ha voglia, interesse o necessità di mettersi in ascoltopienamente d'accordo


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